TRaceON - 69/19 ottobre 2024
di Adriano Parracciani aka cyberparra
Numero speciale su responsabilità della memoria e vecchi hackeraggi
Floridi, modem e hackeraggi d’antan
L’occasione per questo post nasce da una video intervista a Luciano Floridi (vedi sotto) dove il prof, oltre a offrire molti spunti interessanti sulla IA, si cimenta nella canzone della balena, una divertente imitazione del sonoro di un vecchio modem degli anni andati.
Tra i vari spunti di riflessione, Floridi parla anche della responsabilità della memoria che hanno i senior di ogni generazione e quindi quelli come lui e me
E quindi ecco il ricordo che lega modem ad hackeraggi d’antan.
Prologo
Verso la fine degli anni ‘80, prima della internet che conociamo oggi, esistevano delle reti dati private, di banche, di aziende ed industrie private, di enti militari e governativi.
Queste reti, in sintesi, collegavano una serie di terminali periferici ad un corposo computer centrale, chiamato Host, in un’architettura che veniva chiamata a stella.
I terminali erano grandi e massicci, dotati di video e tastiera a volte separati a volte inglobati nella stessa scocca.
Si trattava di terminali quasi privi di “intelligenza” locale, in quanto non potevano fare nulla senza essere collegati al loro host.
Solitamente l’host era singolo, o al massim0 duplcato, e si trovava in un datacenter (per noi era il CED) e serviva vari terminali remoti, in un tipico scenario a stella come si è detto.
Il molti casi la connessione terminale-host non era una linea fisica diretta, ed il terminale (o batteria di questi) aveva un modem che faceva una “telefonata” all’host remoto per stabilire una connessione sulla rete telefonica nazionale dell’unico operatore esistente: la SIP (poi Telecom, ora TIM). Si chiamavano connessioni in commutata, e queste linee avevano un numero di telefono dedicato, come quello degli utenti normali, ma appunto dedicato alla connessione dati tra terminale ed host.
Hackeraggi d’antan
Io lavoravo per un’azienda che progettava e gestiva queste reti dati, e capitava di dover accedere ad un host attraverso una determinata linea per fare alcune verifiche. Succedeva però che “chiamando” con il nostro modem il numero dell’host, si poteva trovare la linea occupata, perchè c’era una connessione terminale-host attiva. Per evitare di attendere che la sessione si concludesse, con i miei colleghi avevamo trovato un hacking particolare.
All’epoca la SIP aveva un servizio, il 197, che permetteva di avvisare una persona occupata al telefono, di una chiamata urgente in arrivo. Praticamente mentri eri al telefono s’inseriva nella comunicazione una voce preregistrata che diceva:
“Sip, chiamata urbana urgente per il numero…”
Avevamo scoperto che attivare il servizio 197 su una connessione dati in corso, faceva cadere la linea. Quindi se trovavamo occupato, usavamo il 197, la linea tra terminale e host cadeva, e subito dopo facevamo una nuova chiamata dal nostro terminale, questa volta con successo.
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